di Maurizia Manto (presidente del Museo della Scuola di Pergine)
Sono 75 i piccoli musei etnografici, compresi i musei della scuola, e i siti di interesse etnografico, inseriti in un elenco ufficiale che la Provincia autonoma di Trento ha appena istituito a seguito dell’emanazione della legge 14 del 21 novembre 2022. Questa legge, che modifica la legge sulle attività culturali del 2007, riconosce i musei etnografici, sorti spontaneamente in varie località, “quali entità finalizzate alla salvaguardia delle tradizioni locali”, fornisce supporto per la loro promozione e ne valorizza specifici progetti con forme di sostegno e finanziamento. I musei etnografici con questa legge assurgono a dignità istituzionale come mai era successo prima.
Ma come si è arrivati ad un traguardo così importante che determina fin d’ora un cambiamento sostanziale nell’offerta museale di questa provincia? Fino ad un anno fa i piccoli musei erano realtà “fantasma” sostenuti in parecchi casi da associazioni di volontari più o meno stabili e destinati a breve vita sia per il loro isolamento sia per la mancanza di prospettive future, legate alla possibile perdita generazionale delle persone che li avevano fondati.
L’unico momento unificante per molti anni è stato il Festival dell’etnografia realizzato presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina dall’allora direttore Giovanni Kezich e da Antonella Mott che, dopo la costituzione dell’“Unità di missione semplice rete etnografica dei piccoli musei ed ecomuseale”, hanno saputo dare carica e speranze guidando i piccoli musei alla realizzazione di nuove iniziative organizzate da volontari.
A partire dal maggio 2022 i piccoli musei etnografici si sono riuniti spontaneamente realizzando eventi di uno o due giorni e finalizzati a creare legami di reciproca conoscenza e collaborazione. Nel primo incontro, organizzato proprio dal Museo della Scuola di Pergine Valsugana, tutti i piccoli musei della valle si sono presentati con slide e brevi filmati facendosi conoscere in prima persona. Riproponendo la stessa impostazione, che prevede l’apertura straordinaria dei musei in questione, si è passati in autunno a Peio con i musei della val di Sole e poi ancora, nel 2023, in val di Non, in val di Cembra per l’incontro dei musei delle valli dell’Avisio, a Vallarsa, dove nel giugno scorso l’incontro ha riguardato i musei del Trentino meridionale. Il prossimo incontro riguarderà i musei delle Giudicarie. Ogni incontro è stato aperto ai rappresentanti di tutti i musei del territorio. La partecipazione di molte persone, la gioia di ritrovarsi e di condividere, la circolazione e lo scambio dei materiali è stata la conferma del successo di ognuna di queste iniziative.
Certamente lo stimolo che si è manifestato, proveniente dalla realtà stessa delle diverse forme associative spontanee, ha avuto un ruolo determinante per l’approvazione della nuova legge trentina sulla cultura, legge che è stata voluta e approvata da una pluralità di forze politiche.
I piccoli musei ora hanno potenzialità maggiori e vivono una nuova fase. Essi possono diventare forze dinamiche locali che muovono i loro territori. Avanti tutta. La strada è aperta.