di Clelia Tomasco (Università della Basilicata)
Nell’itinerario volto alla riscoperta di realtà museali e centri educativi meritori per la valorizzazione del patrimonio scolastico-educativo, anche in Basilicata si individuano alcuni istituti scolastici che hanno saputo fare memoria di sé attraverso pratiche di conservazione dei beni culturali didattici e pedagogici, raccolti nel ciclo vitale dell’istituzione stessa.
Intitolato alla memoria del poeta Tommaso Stigliani, il Liceo delle Scienze Umane di Matera figura tra gli istituti per la formazione della classe magistrale più antichi e illustri della Basilicata post-unitaria. Fondato nel 1879 come Scuola Normale Maschile Inferiore, interrompe le attività didattiche per effetto delle disposizioni della Riforma Gentile: infatti, il R.D. 6 maggio 1923, n. 1054, relativo all’ordinamento dell’Istruzione media e dei convitti nazionali, sancisce la chiusura delle Scuole Normali di Lagonegro e Matera (art. 58) e decreta la sola permanenza della Scuola Normale di Potenza riformata in Istituto magistrale. Le fonti riportano che dal 1931, per effetto di una petizione cittadina, l’istituto rinasce come Regio Istituto magistrale situato in Via Lucana; nonostante i numerosi spostamenti (il trasferimento in Via Capelluti presso la sede della Gioventù Italiana del Littorio, a cui segue un ulteriore trasloco in Via Riscatto), terminati nel 1966 quando la scuola si è definitivamente trasferita in Via Lanera, il Liceo ha saputo valorizzare gli oggetti della sua cultura materiale. Nella sede attuale, si
riserva un locale al piano terra per la biblioteca e l’archivio scolastico, il cui fondo è stato parzialmente riordinato in occasione delle operazioni di censimento avviate nel 2007 dalla Soprintendenza archivistica della Basilicata. Il fondo raccoglie registri prodotti dalla Scuola Normale tra il 1879 e il 1922 ma anche carteggi più recenti dell’Istituto Magistrale: tra i primi, si annoverano i registri generali degli esami di patente inferiore e superiore e di licenza normale (1879 – 1902) oltre a quelli delle medie bimestrali ed annuali delle votazioni e degli esami di ammissione e di concorso. Dell’Istituto Magistrale, invece, si conservano i registri di ammissione al corso superiore ed inferiore, degli esami di idoneità, abilitazione e licenza, del personale docente e i fascicoli degli alunni, oltre i verbali dei consigli di classe e di istituto a partire dal 1950.
In occasione del Convegno Nazionale di Studio “La Memoria e le carte. Gli archivi e la valorizzazione del patrimonio storico-educativo” del 2019 patrocinato dalla SIPSE ed organizzato dal
Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi della Basilicata e dalla Deputazione lucana di Storia Patria, la Prof.ssa Papapietro – Dirigente Scolastico del Liceo Stigliani – ha proposto alla platea fotografie di beni librari – come Educazione e diseducazione di Lombardo Radice, Paragone degli ingegni antichi e moderni quale volume della Collana «Cultura dell’Anima» pubblicata da Carabba, numeri di riviste magistrali più recenti come «Scuola lucana. Rivista bimestrale di critica, di informazione e di orientamento scolastico e professionale» – ed altri beni didattici custoditi presso l’istituto; tra questi, un registratore portatile a bobine “Lesa” prodotto negli anni Sessanta del Novecento, un proiettore per diapositive “Liesegang” A30, il proiettore cinematografico sonoro 8 mm “Bauer T 18 ML Sound”, la Macchina di Wimshurst del 1889 utilizzata per il dipartimento di fisica.
Il caso del Liceo Stigliani è esemplificativo di altre realtà scolastiche lucane che possono intercettare gli orientamenti della ricerca storico-educativa volti a rendere accessibili i beni del patrimonio archivistico, bibliotecario, dei sussidi didattici posseduti; si auspica, dunque, che possano crearsi relazioni significative tra le strutture scolastiche presenti in regione, per consegnare trame fitte della storia e memoria della scuola lucana.