di Giulia Fasan (Università degli Studi di Padova)
La storia del Museo dell’Educazione dell’Università di Padova è strettamente connessa con la tradizione degli studi storico-pedagogici dell’Ateneo e, in particolare, all’attività di ricerca e di insegnamento delle Cattedre di Storia della scuola e delle istituzioni educative e anche di Storia della letteratura giovanile, istituite a partire dagli anni Sessanta del Novecento, le quali hanno creato i presupposti scientifici e organizzativi per la nascita del Museo.
A partire dal secondo Novecento, a Padova come in altri Atenei italiani, iniziava quel movimento che si sarebbe definitivamente affermato a partire dalla fine degli anni Settanta, di estensione dell’oggetto della storia della pedagogia dal tradizionale mondo delle idee e delle teorie ad altri nuovi e articolati ambiti di studio e di analisi dell’esperienza educativa.
Con gli anni Novanta del Novecento, quella che era iniziata come una raccolta occasionale di documentazione scolastica, si fece più organizzata, affiancata da una pionieristica volontà di ricerca e acquisizione di ulteriori materiali riguardanti l’infanzia e l’educazione, fino ad aprirsi a tutte le fonti materiali, riferite a luoghi, istituzioni e a tutti i tempi e i momenti che connotano l’esperienza educativa. Non solo scuola, dunque, ma anche tempo libero, vita in famiglia, gioco, sport. In tale processo fu di grande stimolo l’incontro e lo studio di simili esperienze in altri paesi europei, come quella del francese Musée National de l’Education di Rouen, nato nel 1980.
Nel 1993 il Museo dell’Educazione venne formalmente costituito dall’allora Dipartimento di Scienze dell’Educazione. Nel 1997 il Museo dell’Educazione raggiunse la sua attuale collocazione in Via degli Obizzi. Oggi è parte del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università di Padova ed è affidato alla direzione scientifica del prof. Giuseppe Zago, con il quale collaborano attivamente gli storici del s.s.d. M-PED/02 promuovendo iniziative scientifiche e divulgative, oltre ad attività didattiche. Il Museo è attivo nel territorio grazie a mostre temporanee, percorsi didattici, ma anche a eventi promozionali e conferenze. Una importante attenzione è stata sempre rivolta a insegnanti e studenti, permettendo ai professionisti dell’educazione – in servizio e in formazione – un inedito e inusuale contatto con importanti e preziose fonti dirette. All’interno della struttura, infatti, è custodito non solo un archivio documentale, ma anche materiale audiovisivo, come dischi 45 giri e filmine (circa 800 pellicole prodotte negli anni Cinquanta), fotografie, arredi scolastici, materiale froebeliano e montessoriano, sussidi didattici, giochi, libri per bambini, albi, quaderni scolastici, registri, pagelle e diplomi, diari, riviste e periodici come il “Corriere dei Piccoli”.
È inoltre presente una ricostruzione di un’aula scolastica con materiali datati tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, come banchi, panche, cattedra, lavagna, pennini e cartelle.
Al Museo dell’Educazione di Padova sono poi conservati alcuni pezzi unici, ad esempio l’ottocentesco apparecchio per la fusione dei colori e il coevo quaderno di calligrafia del maestro Vincenzo Sproviero, la prima edizione italiana del Manuale pratico dei giardini d’infanzia di Froebel (Civelli, Milano 1871), l’affascinante modello di ottovolante e un teatrino, questi ultimi dei primi del Novecento.
Durante l’emergenza sanitaria l’apertura al pubblico del Museo è stata sospesa, ma è possibile seguire le attività e le iniziative tramite il profilo Facebook e attraverso le sezioni dedicate nel sito del Centro per i Musei dell’Università di Padova (https://www.musei.unipd.it/it/educazione) e del Dipartimento FISPPA (https://www.fisppa.unipd.it/servizi/museo-educazione).