di Andrea Marrone (Università degli Studi di Cagliari)
Tra le poche realtà museali sarde dedicate al mondo dell’educazione, il museo pedagogico del liceo delle scienze umane «Niccolò Tommaseo» è senz’altro una delle più significative. La sua storia è strettamente legata a quella dall’Istituto paritario che lo ospita. Attualmente gestito da una cooperativa di laici, fu fondato nel 1924 su iniziativa della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli, a compimento di un lungo impegno educativo profuso dalle religiose nel capoluogo e in tutta Sardegna con l’istituzione di numerosi asili e scuole elementari sin dalla prima metà dell’Ottocento.
Il museo sorse nell’alveo di questa tradizione scolastica ed educativa, grazie all’intraprendenza di suor Vincenza Puggioni, insegnante presso la scuola materna dell’Istituto, la quale iniziò a conservare e catalogare il materiale didattico usato nelle scuole o utile per i laboratori e tirocini delle studentesse, costituendo col tempo una significativa collezione. Il museo è sempre stato fruibile alle allieve dell’Istituto, ma solo dal 2004 ha aperto le porte al pubblico. È infatti stato inserito tra i musei visitabili durante la manifestazione «Monumenti Aperti», iniziativa culturale che ad inizio maggio coinvolge il capoluogo sardo e il suo hinterland.
Il museo conserva centinaia di pezzi, raccolti in un arco di tempo di ormai quasi cent’anni. Si tratta di collezioni comprendenti manuali scolastici ed eserciziari, guide per insegnanti, giochi educativi per allievi della scuola materna ed elementare, registri, sussidi didattici come cartine geografiche, illustrazioni, plastici. Tra i materiali più antichi, il museo contempla una collezione completa di doni froebeliani risalenti alla fine dell’Ottocento, nonché una serie di materiali montessoriani acquistati pochi anni dopo la fondazione della Casa dei bambini. Si tratta di tavolette, spolette colorate, pezze e nastri da seta, telaietti, scatole dei rumori, campanelle colorate e numerosi altri oggetti. Si trovano strumenti didattici ispirati alle indicazioni di Anna e Rosa Agazzi, Ovide Decroly, Jean Piaget e altri. Il museo conserva anche una importante collezione di giocattoli, bambole, marionette e strumenti per il disegno. La raccolta si arricchisce infine di materiale realizzato negli anni dalle aspiranti maestre.
Il museo pedagogico è visitabile su richiesta o durante la manifestazione «Monumenti Aperti». La responsabile è la professoressa Rosalba Cocco.