Venerdì 23 marzo u.s. presso l’aula magna della Scuola primaria «F. Crispi» di Trento si è tenuta la presentazione del volume Le scuole elementari «F. Crispi» e «R. Sanzio» di Trento. Inventari degli archivi storici e aggregati («F. Crispi» 1872-1975; «R. Sanzio» 1927-1975), a cura di F. Benini, C. Bruni, E. Pandini, I. Parisi. Presentare gli archivi storici di due scuole simbolo della città di Trento – già inseriti nel censimento descrittivo degli archivi delle scuole elementari trentine curato da chi scrive nel 2003 e ora riordinati e inventariati – costituisce un’occasione di riflessione sulla storia e sulla memoria, sul loro intreccio a partire da fonti di prima mano. L’inventario di un archivio riordinato permette di svolgere ricerche in modo preciso ed efficace, non soltanto per studi in ambito appunto di storia della didattica o dell’organizzazione scolastica.
Le piste di ricerca sono pressoché infinite; dipende e dipenderà dalle domande storiografiche, come pure da quesiti e curiosità semplici e mirate. Consultando per esempio la corrispondenza scritta circa un secolo fa si può notare la presenta di problematiche tuttora attuali, se pur con sfumature diverse, come quelle collegate alle malattie infettive che allora causavano la chiusura della scuola come capitò nel luglio 1904 a causa di un’epidemia di scarlattina o il referendum per l’orario delle lezioni antimeridiane alle scuole «Verdi» indetto nel 1923. Al contempo vi troviamo notizie da mondi lontani che prevedono, con comunicazione del comune di Trento del 5 gennaio 1926, la sospensione delle lezioni scolastiche per la morte della regina Margherita di Savoia, che nel 1921 era stata in visita a Trento. Può incuriosire la richiesta, da parte della direzione delle scuole civico popolari, di acquisto di strumenti per lo studio della fisica e della chimica inviata ad una ditta di Praga, molto probabilmente la ditta Alois Kreidl di Praga, contattata nel 1912.
Fra le carte parietali il quadretto con preghiera mariana riprodotto nell’inserto fotografico del volume evidenzia, insieme alla carta con «Uomo pio e quattro quadri» nel medesimo inserto, la forte presenza dell’elemento religioso nell’attività didattica ed educativa. Il quadretto può essere considerato, più che un elaborato di alunno/a particolarmente dotato/a, un «sussidio di autoproduzione» come spesso si trova negli archivi delle scuole materne ed elementari: la maestra crea con le proprie mani ciò che userà in classe. Le carte geografiche e storico-geografiche possono stimolare riflessioni e approfondimenti verso situazioni, per esempio di confini, molto differenti rispetto alle attuali.
Grazie a questi archivi e all’importante lavoro di ordinamento ed inventariazione potremo conoscere sempre meglio la «vita della città» anche nella quotidianità nei vari periodi storici, con il «campanone» che segna l’inizio delle lezioni suonato puntualmente alle ore 7 e 15 (1901), il Cinematografo «Edison» dove alle scolaresche delle scuole civico popolari di Trento fu offerta una rappresentazione nel 1910 oppure un’iniziativa con gare di sci sul monte Bondone, promossa dalla Società Alpinisti Tridentini, alla presenza del principe Umberto di Piemonte nel 1927. Vi troviamo inoltre numerose possibilità di approfondimento per la «storia delle donne»; sempre più numerose le insegnanti, con molte figure di rilievo come per esempio Zita Lorenzi, fra i fondatori nel 1963 del Villaggio del fanciullo SOS, secondo i criteri pedagogici dell’ideatore Hermann Gmeiner, e la prima direttrice sezionale Pasqua Carolina Clementi, attiva dagli anni Venti del Novecento. Accanto ad esse anche semplici figure di madri e di alunne, assenti dalle lezioni per svolgere lavori domestici, come risulta ad esempio dai registri di classe.
Il volume può essere scaricato in formato integrale a questo URL: https://www.cultura.trentino.
Roberta Giovanna Arcaini
(Funzionaria della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia di Trento)